Intervista a Luigi Zagra Co-Chairman per questo anno e poi Chairman del Comitato Scientifico di EFORT per il prossimo triennio: “al centro dei lavori congressuali sono state poste le esigenze sempre nuove dei pazienti e dei chirurghi”

18 luglio 2022

Ritorno in presenza per l’EFORT Congress 2022, dopo il biennio scandito dalle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria per il Covid-19 che hanno portato nel 2020 e 2021 a due Congressi di buon successo, ma in modalità virtuale. Dal 22 al 24 giugno scorsi oltre 4mila medici ortopedici di tutta Europa si sono dati appuntamento a Lisbona per il 23esimo congresso annuale della Federazione Europea delle Associazioni Nazionali di Ortopedia e Traumatologia (EFORT), l’organizzazione che collega le associazioni ortopediche europee. Fondata nel 1991 da venti società scientifiche, oggi conta aderenti da 39 Paesi europei che intendono rafforzare lo scambio di conoscenze ed esperienze nel campo della prevenzione e del trattamento, sia conservativo che chirurgico, delle malattie e delle lesioni dell’apparato locomotore.

La parola al prossimo responsabile scientifico
La redazione di SIOT NEWS ha intervistato Luigi Zagra, responsabile dell’U.O. di Chirurgia Anca dell’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano e prossimo Chairman del Comitato Scientifico di EFORT.
“Nelle edizioni 2020 e 2021, in piena pandemia, abbiamo organizzato dei Virtual Congress ma quest’anno siamo tornati a confronti in presenza a Lisbona, dove si era svolto l’ultimo congresso in presenza, per dare così continuità al percorso”, spiega. “La capitale portoghese è una location raggiungibile ed economicamente sostenibile per gli ospiti che arrivano dall’Europa, ma anche dal resto del mondo. E infatti la partecipazione è stata molto superiore alle previsioni, con significative presenze dall’Asia. Non dobbiamo dimenticare che il vecchio continente è visto come un’eccellenza, sia in campo medico-chirurgico, sia clinico che di ricerca in ortopedia e traumatologia”, prosegue.
“Nel corso delle giornate congressuali è emersa una difficoltà comune: la necessità di recuperare le liste d’attesa in una situazione che si presenta complessa non solo perché mancano le risorse professionali, ma anche per via del fatto che i contagi non si sono fermati e, di conseguenza, lo stesso personale medico e paramedico, talvolta è costretto a fermarsi in seguito alla positività al Covid-19. Stiamo comunque lavorando in tutta Europa per riportare al massimo l’efficienza. L’esigenza legata alle liste d’attesa è comune agli altri Paesi europei: è una situazione che riguarda l’intero mondo sanitario, a fronte di una richiesta più che legittima di diagnosi e cura da parte dei pazienti. Ma anche la ricerca le nuove tecnologie non possono fermarsi. Le nuove regole europee sull’introduzione e ri/certificazione dei dispositivi medici hanno imposto una riflessione e una discussione già iniziate negli anni scorsi in ambito EFORT.

L’edizione 2022 appena conclusa
In più di 160 sessioni, oltre 1.500 i relatori si sono confrontati sul macro argomento “I bisogni dei pazienti moderni: sfide e soluzioni in ortopedia e traumi”.
L’edizione 2022, proprio tenuto conto della situazione di pandemia, è stata dedicata al tema “I bisogni dei pazienti moderni: sfide e soluzioni in O&T (Ortopedia e Traumi)”, con l’obiettivo di ascoltare i pazienti e promuovere una buona collaborazione con i chirurghi e il personale sanitario.
“Il congresso è stato anche l’occasione per sottolineare la necessità di garantire una uniformità dei trattamenti in tutta Europa, alla luce delle grandi differenze tra Paese e Paese ”, spiega il Prof. Zagra. “E anche in Italia sappiano che la qualità delle prestazioni sanitarie non è uniforme su tutto il territorio nazionale. Stessa cosa vale per la formazione dei chirurghi ortopedici di oggi e di domani che richiede sempre più standard uniformi di livello “europeo””.
Altro tema molto dibattuto ha riguardato il recupero di una funzionalità completa a seguito di intervento di chirurgia protesica.
“Sia il paziente giovane che per il paziente anziano desidera riprendere le sue attività quotidiane e una vita attiva al 100%, per quanto possibile – ci racconta Luigi Zagra. “Ho visitato un paziente di 91 anni, arrivato da me un anno fa in carrozzina perché aveva una grave artrosi dell’anca. Un tempo, operare un paziente di questa età, con una patologia degenerativa, sembrava quasi un azzardo. Oggi è possibile “in sicurezza”. E infatti, il paziente ora 92enne è tornato a camminare e a riprendere una vita di relazione normale”.
“Sul fronte dei pazienti anziani è certamente importante fare prevenzione innanzitutto per il rischio di Frattura da Fragilità e Osteoporosi su cui SIOT ha lavorato molto anche dal punto di vista della formazione e dell’informazione”, aggiunge.
Nel corso delle giornate congressuali sono state affrontate anche altre tematiche, dall’invecchiamento della popolazione alle aspettative di vita, l’impatto sull’Ortopedia e Traumatologia della globalizzazione e della migrazione, la nuova diagnostica con riferimento ai risultati conseguiti nel settore della genetica e dell’intelligenza artificiale, l’aspetto dei big data e della robotica, nell’impiego di tecniche di imaging e nella medicina di precisione. Grande attenzione, inoltre, all’etica medica, alla formazione e all’istruzione chirurgica.

I riconoscimenti all’Italia
“Quest’anno l’Italia ha ottenuto riconoscimenti importanti per i lavori scientifici, per la presenza nei maggiori simposi con relatori di grande esperienza e soprattutto per il numero degli abstract presentati al congresso, restando seconda solo al Regno Unito” – dice Zagra.
Un’ottima performance coronata dal premio al team del Prof. Umberto Tarantino e, in particolare alla D.ssa Virginia Veronica Visconti, vincitrice del Jaques Duparc Award per una ricerca sulla diagnosi dell’Osteoporosi tramite esame ematico.
Chiusa l’edizione 2022, EFORT guarda già al prossimo anno, con appuntamento programmato a Vienna dal 24 al 26 maggio 2023: “Lavoreremo in continuità con quanto è emerso dalle giornate congressuali di Lisbona, dando voce alle società nazionali e superspecialistiche per approfondire ulteriori esigenze dei medici e dei pazienti. Il contributo della scuola italiana e dei soci SIOT saranno come sempre al più alto livello. Il titolo previsto è: “Building the future of Orthopaedics and Traumatology”, tema affascinante, costruire è sempre una sfida…” – conclude il Prof. Zagra.

 

A cura di Comunicazione Sanitaria

Il Prof. Luigi Zagra


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