
Nonostante quella ortopedica sia una chirurgia “pulita”, con una bassa incidenza di infezioni, il rischio per il singolo paziente e l’aggravio di costi per l’intero sistema giustificano ampiamente la necessità di ottimizzare le procedure di prevenzione.
22 giugno 2021
È stata inserita nel Sistema nazionale delle linee guida (Snlg) dell’Istituto superiore di sanità (Iss) la linea guida “Prevenzione delle infezioni in chirurgia ortopedica (weblink)” elaborata dalla Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia (SIOT).
Attraverso il lavoro delle commissioni Linee guida ed Infezioni, coordinate rispettivamente dal Dott. Emilio Romanini e dal Prof. Giuseppe Sessa, la SIOT si è posta l’obiettivo di realizzare uno strumento valido e aggiornato per gestire al meglio la prevenzione delle infezioni del sito chirurgico (Isc). Si è avvalsa di un team multidisciplinare composto da specialisti delle principali discipline (Infettivologia, specialisti in Igiene, medici legali, etc.), infermieri coinvolti nella prevenzione e nel trattamento delle Isc in Ortopedia, esperti di Medicina basata sulle evidenze (EBM) e di sviluppo di linee guida e consulenti legali. Sono state coinvolte Società Scientifiche nazionali ed un’associazione di malati per bilanciare il contenuto scientifico e l’accettabilità sociale delle raccomandazioni in un ambito così delicato.
La prevenzione delle infezioni chirurgiche costituisce una priorità del Sistema Sanitario Nazionale a causa delle conseguenze negative che le infezioni postoperatorie comportano sia in termini di morbilità e mortalità, sia in considerazione delle risorse assistenziali necessarie per trattarle. Nonostante la chirurgia ortopedica presenti una bassa incidenza di infezioni (0,5 – 2% per gli interventi in elezione), anche in questo settore l’eventualità di un’infezione comporta rischi per la salute del paziente e ulteriori costi per il sistema potendo portare, ad esempio, al reintervento per la sostituzione di una protesi.
D’altra parte, questo basso valore di infezioni rende complesso valutare l’effettiva validità delle procedure messe in campo per ridurle, in quanto sarebbero necessari migliaia di pazienti per ottenere differenze statisticamente significative in uno studio randomizzato controllato (Rct).
Per questo spesso si prende in considerazione la contaminazione batterica del campo operatorio e del paziente, assumendo che una maggiore presenza di microrganismi sia direttamente proporzionale a una maggiore incidenza d’infezione (assunzione logica, ma non direttamente provata). Si utilizza quindi un parametro misurabile (anche se indiretto), la contaminazione ambientale, per valutare quanto le varie azioni intraprese, possano ridurre le infezioni in chirurgia ortopedica.
L’obiettivo della linea guida (che non si applica alla gestione delle fratture esposte, a pazienti in età pediatrica e a pazienti oncologici) è proprio quello di fornire raccomandazioni sulle procedure idonee a minimizzare i fattori di rischio legati al paziente, alla contaminazione batterica intraoperatoria e allo sviluppo dei microrganismi nel campo operatorio.
Il Gruppo di lavoro, infatti, utilizzando come riferimento le linee guida del Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) del 2017, ha concentrato il lavoro su dieci “Quesiti clinici” riguardanti l’effettiva utilità di determinate procedure (dalla tricotomia all’irrigazione della ferita, dalla profilassi antibiotica all’utilizzo di sistemi di ventilazione a flusso laminare in sala operatoria) nel ridurre le Isc.
Per ogni quesito è stata condotta una approfondita ricerca bibliografica della letteratura fino a febbraio 2021. Sulla base della valutazione degli studi selezionati si è quindi giunti a formulare le raccomandazioni in risposta ai quesiti individuati.
Per ogni argomento il Gruppo di coordinamento ha elaborato un breve razionale, mentre, per sintetizzare l’evidenza scientifica e formulare le raccomandazioni ha utilizzato l’approccio del Grading of Recommendations Assessment Development and Evaluation (GRADE): per ogni raccomandazione, la qualità delle prove è stata graduata come “molto bassa”, “bassa”, “moderata” o “alta”, indicando come forte o debole la forza delle raccomandazioni.