
Risultato storico per l’Italia che a Tokyo ha conquistato 69 medaglie. Il prof. Paolo Tranquilli Leali: “Sono la dimostrazione di una straordinaria forza interiore in grado di rendere realtà quel che appare impossibile”.
8 settembre 2021
Italia dei record ai Giochi Paralimpici di Tokyo 2020, sull’onda lunga dei brillanti risultati ottenuti alle Olimpiadi. Il medagliere è arrivato a quota 69, a conclusione dell’evento che si è svolto dal 24 agosto sino al 5 settembre, tenendo incollati davanti alla tv gli italiani. Un risultato storico che ha mandato in archivio le 39 medaglie portate in Italia dalle atlete e dagli atleti azzurri dopo la partecipazione a Rio nel 2016. Orgoglio italiano, emozioni straordinarie che hanno fatto battere il cuore anche di chi non è sportivo.
Il plauso della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia
“Per l’Italia è stato un anno straordinario dal punto di vista sportivo, soprattutto gli ultimi mesi”, dice il presidente della SIOT, Paolo Tranquilli Leali. “Italiano è l’uomo più veloce del mondo sui 100 metri, Marcell Jacobs, e italiani sono gli atleti della staffetta 4×100 più veloce della terra che ha visto letteralmente volare in pista oltre a Jacobs, Lorenzo Patta, Fausto Desalu e Filippo Tortu”, prosegue.
“Un’ondata di medaglie proseguita quando sono iniziate le paralimpiadi, basti pensare al doppio oro di Bebe Vio oppure alla tripletta nei 100 metri femminili conquistata da Ambra Sabatini, Martina Caironi e Monica Graziana Contraffatto”, va avanti il professor Tranquilli Leali.
“Sono atlete e atleti di cui andare orgogliosi, esempi incredibili di forza di volontà, sacrificio, passione, tenacia e resilienza”, sottolinea il presidente SIOT. “Abbiamo visto le lacrime di gioia di uomini e donne che non si sono mai arresi e che, nonostante tutto, nonostante le sofferenze e le difficoltà, hanno dato dimostrazione che volere è potere… e tutto diventa possibile anche quello che appare impossibile. Chi ha sofferto ha una forza interiore straordinaria”, dice.
“Davanti a una tragedia o a un momento di difficoltà ci sono due strade che si possono intraprendere: la prima è quella dell’abbandonarsi al dolore, strada che può portare alla depressione e a una completa chiusura verso la società esterna; la seconda, invece, è quella di continuare a lottare provando a vedere la luce oltre il buio del dolore e si riesce a percorrerla nel momento in cui si trovano energia e voglia di riscatto”.
“Anche noi ortopedici ci siamo commossi di fronte alle immagini delle loro vittorie. Credo che tutto questo rappresenti a pieno l’Italia: è una nazione che non si è persa d’animo nei mesi difficili della pandemia e sta dando dimostrazione, in ogni settore economico, della volontà di ripartenza. Come medici e ortopedici anche noi siamo pronti a dare il nostro contributo, tornando finalmente al rapporto personale quotidiano con i pazienti”, conclude Tranquilli Leali.