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Dopo le tappe di Roma e Torino, il terzo workshop patrocinato dalla SIOT si terrà il 4 novembre 2022 presso il Policlinico di Bari. Il tema è una nuova tecnologia diagnostica dell’Osteoporosi, inserita lo scorso anno nelle Linee Guida sulle Fratture da Fragilità

24 ottobre 2022

Sarà Bari a ospitare il terzo e ultimo seminario patrocinato dalla Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia, per illustrare le caratteristiche della nuova tecnologia REMS che, attraverso una scansione ecografica basata su ultrasuoni, dunque priva di radiazioni, consente la diagnosi precoce e non invasiva dell’Osteoporosi e la valutazione del rischio di Fratture da Fragilità.

Il workshop dal titolo “L’Ortopedico, i fracture liaison services e la tecnologia REMS: il nuovo approccio per la gestione delle Frattura da Fragilità” si svolgerà il prossimo 4 novembre alle ore 14:00 nella nuovissima Aula multimediale del Complesso polivalente universitario ubicato presso il Policlinico del capoluogo pugliese.

Relazioneranno il Prof. Biagio Moretti, Direttore della Clinica Universitaria di Ortopedia e Traumatologia di Bari e Vicepresidente SIOT, e la Dott.ssa Ilaria Covelli, Fisiatra dell’Ambulatorio di Osteoporosi e Densitometria della U.O.C. di Ortopedia e Traumatologia.

Cos’è REMS

REMS è l’acronimo di Radiofrequency Ecographic Multi Spectrometry, la tecnologia brevettata dall’azienda biomedica italiana Echolight, spin-off del CNR di Lecce che, a ottobre 202,1 è stata inserita nelle Linee Guida Ministeriali sulla Diagnosi, Stratificazione del Rischio e Continuità Assistenziale delle Fratture da Fragilità, dopo essere stata validata dall’Istituto Superiore di Sanità.

Il primo seminario si è svolto a Roma il 7 ottobre 2022 presso l’Università Tor Vergata, il secondo a Torino il 10 ottobre presso l’Ospedale Universitario Città della Salute e della Scienza.

Parla il Prof. Moretti

L’Osteoporosi è diventata una malattia sociale ed è una delle patologie che coinvolge diversi specialisti, non solo l’Ortopedico”, dice il Prof. Biagio Moretti, Direttore della Clinica Universitaria di Ortopedia e Traumatologia del Policlinico Bari e vice Presidente della SIOT.

REMS presenta vantaggi importanti rispetto alla Densitometria Dexa: in primis non c’è l’impiego di fonti radiogene, poi consente di eseguire l’esame a domicilio per i pazienti inabili, impossibilitati al movimento e/o fratturati, e di procedere con il monitoraggio in maniera molto più facile anche con riferimento ad alcuni particolari momenti della vita, come la gravidanza”, sottolinea.

La tecnologia, inoltre, si propone tra quelle emergenti più importanti nell’ambito diagnostico e preventivo perché fornisce un fattore di rischio, il fragility score, relativo a quanto l’osso non solo sia ricco o meno di calcio, ma quanto sia fragile e quanta possibilità abbia nel tempo di andare incontro a fratture da fragilità”, prosegue. “Questa informazione, nell’ambito dei cinque anni, è fondamentale perché ci permette di evidenziare in maniera chiara al paziente quanto importante sia la sua situazione ortopedica, in maniera da renderlo più compliante ai suggerimenti terapeutici, dal momento che il problema più rilevante, nell’ambito della prevenzione primaria e secondaria e farmacologica dell’osteoporosi, è quello dell’aderenza alla terapia da parte dei pazienti stessi”, va avanti Moretti.

Abbiamo anche la possibilità di non fermarci solo all’osteoporosi, ma di studiare l’osso in condizioni di trauma, intorno a protesi, impianti, placche, chiodi, e contestualmente valutare la situazione dei muscoli e dei tendini”, evidenzia. “Questa apparecchiatura può rilevare un’eventuale sofferenza muscolare, una sarcopenia o un’involuzione dovuta all’età o a comorbidità particolari. É possibile redigere non solo un bilancio osseo, ma come dice la bibliografia più recente, un resoconto osteo-sarcopenico, un fattore di rischio determinato dall’osso e un fattore di rischio correlato ai muscoli. In tal modo, è possibile intervenire in maniera combinata, a scopo preventivo, sui muscoli e/o sull’osso, per ridurre iul rischio di cadute, mantenere l’equilibrio e migliorare la postura. Si rende possibile, quindi, un’amplificazione delle strategie di prevenzione e terapia, partendo dall’osteoporosi per arrivare a una serie di condizioni che possono interessare diverse fasce d’età e attività motorie. Queste nuove tecnologie aprono la mente e, nel momento in cui le conosciamo, abbiamo il dovere di  proporle come nuove frontiere di utilizzo”, conclude il vice presidente SIOT.

Come partecipare

Il workshop è gratuito ma occorre procedere all’iscrizione tramite questo link: https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSeaHQ14a_7IRHd_roNDhhNDrnE3eCjoR77jnLMwDOUxzqUhog/viewform

Per ulteriori informazioni è possibile contattare la segreteria SIOT (se soci della Società scientifica) allo 06-80691593 o e-mail: segreteria@siot.it.

A cura di Comunicazione Sanitaria


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